lunedì 5 maggio 2008

SOLIDARIETA' A NINO URSO


- INVECE DI DIALOGARE E DISCUTERE C'E' CHI PREFERISCE PASSARE ALL'INSULTO -
- Vecchia storia della sinistra che di "radicale" ha soltanto la superbia -

PUBBLICHIAMO L'INTERVENTO DI NINO URSO, CONSIGLIERE COMUNALE USCENTE ELETTO NELLA LISTA DI RIFONDAZIONE COMUNISTA -


Non si stupisca nessuno se non risponderò agli insulti e alle aggressioni subite in questi giorni per avere espresso una opinione, tra l’altro non indirizzata solo ai dirigenti (i capoccia) di Rifondazione, ma a tutto ciò che nel centrosinistra non era la Margherita.
Non risponderò per tanti motivi, il primo è che ritengo sia completamente inutile discutere con chi non parla la tua stessa lingua, anche perché sono ancora oggi convinto che la gente possieda una spiccata capacità di discernimento e quindi che abbia ben inteso “chi” stava con “chi”, chi stava contro, e chi per salvarsi la “faccia” ne aveva una doppia.
Sicuramente darò un dispiacere a quei compagnetti bavosi amanti delle liti e delle congiure, gli stessi che magari avranno partecipato anche alla stesura della replica del povero Crupi, che a parte insultarmi non dà una sola risposta politica ai tanti interrogativi posti, confermando ciò che pensiamo in tanti, cioè che farebbero bene a ritirarsi a vita privata per il bene di tutta la sinistra, soprattutto per quella che verrà.
Infatti il destinatario della replica non sarei dovuto essere io, quanto piuttosto quei messinesi che ancora oggi si domandano quale sia stato il risultato di una esperienza in Giunta della sinistra radicale, che ieri voleva candidare Saitta e oggi schiera Mantineo (…alla faccia dell’antagonismo).
Come vede, caro direttore ho già voglia di concludere, non prima di averle fatto presente che, in questi ultimi due anni di Consiglio Comunale, non mi hanno intimorito le minacciose lettere anonime ricevute da parte di loschi individui, si figuri se mi impressiona quella che porta la firma dell’impiegato statale Sig. Alfredo Crupi.
Io, caro direttore, nel dubbio di essere dalla parte del torto, e di essere pure stronzo, faccio un passo indietro (altro che ricerca di visibilità) non candidandomi e non dandomi obiettivi, se non quello di sentirmi a posto con la mia coscienza.
Concludo volendo rassicurare chi nella mia esternazione ci vede implicito un messaggio o uno scopo, sappia che di sinistro c’è solo il mio dito medio che si erige davanti al suo candido faccione.

Nino Urso

Posted By: Unknown

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2 commenti:

  1. L'articolo di Restifo, apparso domenica 4 maggio, fotografa bene la situazione politica che si è venuta a creare in questo paese e, secondo me, corrisponde in maniera perfetta alla realtà dell'agorà (o cortile?) messinese.E' inutile parlare oggi di voto "utile" per la sinistra quando questa, a Messina, oltre a non avere i numeri, non ha nemmeno le intelligenze per sostenere o rappresentare gli interessi delle classi deboli. Durante la campagna del 2005 l'intellighentia di sinistra affermava che "non si poteva rimanere soli" che bisognava appoggiare la nave di Genovese per potere battere la Destra. Ragionamenti che i due anni successivi di amministrazione si sono incaricati di smentire e, anzi, di dimostrare (il sottoscritto ne è convinto da tempo!)come i nostri compagni intendano l'agire politico fatto di false rappresentazioni delle istanze delle categorie bistrattate (basta leggere la nota, pubblicata su NUOVO SOLDO, dell'ex assessore PRC Alfredo Crupi che rivendica, in perfetto stile propagandistico Berlusconiano-Genovesiano-Veltroniano, risultati politici che stanno solo nella sua testa e che appartengono alla categoria. dell'utilità "pro domo sua"). Il compagno Crupi afferma che in soli due anni l’amministrazione, grazie al PRC, ha inciso nelle condizioni dei precari RFI, dei precari del Comune, che Genovese non ha mai fatto pesare il “suo essere padrone di fatto”, e tra non molto, di diritto dell’intera città e, nella polemica col consigliere PRC uscente Urso, lamenta addirittura di non essere stato sostenuto da questi, quando proprio Urso, in qualità di rappresentante “eletto” non ha fatto altro che portare nelle sedi proprie le istanze di coloro che lo hanno eletto e ricordare a colui che è stato “cooptato”(appena 100 voti ha preso quando si è candidato)che tali istanze non sono state soddisfatte. Ho più volte sottolineato le scelte (non so più se inconsapevoli bensì consapevolmente interessate) sbagliate fatte da PRC_PDCI a Messina e quelle fatte in questi ultimi due anni sono state esiziali perché hanno dato la patente di Centro-Sinistra ad un personaggio che, per storia di famiglia, censo e linea politica, appartiene alla Destra, ma che sta in campo avverso solo per poter meglio affermare la propria autorità e i propri interessi. La Destra non si batte alleandosi con la…Destra, specie quando la Sinistra non ha i numeri, ma la si combatte lottando concretamente ogni giorno sui luoghi di lavoro, facendo un’incisiva azione all’interno del sindacato, esercitando quella che dovrebbe essere la Cittadinanza Attiva, e, soprattutto, la DESTRA si batte non usando i suoi stessi metodi ovvero di farsi gli “affari propri” mentre i nostri lo hanno fatto eccome facendosi dare posti nei cda delle aziende partecipate o “sistemando” i propri familiari. Tutto questo la gente anche la più distratta lo ha avvertito e, modestamente, tutto questo l’ho da tempo denunciato io che sono un semplice cittadino, cane sciolto, non professionista della politica e/o laureato in “strategie politiche” bensì, semplicemente, in scienze politiche.

    Bruno Alibrandi

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  2. L'articolo di Restifo, apparso domenica 4 maggio, fotografa bene la situazione politica che si è venuta a creare in questo paese e, secondo me, corrisponde in maniera perfetta alla realtà dell'agorà (o cortile?) messinese.E' inutile parlare oggi di voto "utile" per la sinistra quando questa, a Messina, oltre a non avere i numeri, non ha nemmeno le intelligenze per sostenere o rappresentare gli interessi delle classi deboli. Durante la campagna del 2005 l'intellighentia di sinistra affermava che "non si poteva rimanere soli" che bisognava appoggiare la nave di Genovese per potere battere la Destra. Ragionamenti che i due anni successivi di amministrazione si sono incaricati di smentire e, anzi, di dimostrare (il sottoscritto ne è convinto da tempo!)come i nostri compagni intendano l'agire politico fatto di false rappresentazioni delle istanze delle categorie bistrattate (basta leggere la nota, pubblicata su NUOVO SOLDO, dell'ex assessore PRC Alfredo Crupi che rivendica, in perfetto stile propagandistico Berlusconiano-Genovesiano-Veltroniano, risultati politici che stanno solo nella sua testa e che appartengono alla categoria. dell'utilità "pro domo sua"). Il compagno Crupi afferma che in soli due anni l’amministrazione, grazie al PRC, ha inciso nelle condizioni dei precari RFI, dei precari del Comune, che Genovese non ha mai fatto pesare il “suo essere padrone di fatto”, e tra non molto, di diritto dell’intera città e, nella polemica col consigliere PRC uscente Urso, lamenta addirittura di non essere stato sostenuto da questi, quando proprio Urso, in qualità di rappresentante “eletto” non ha fatto altro che portare nelle sedi proprie le istanze di coloro che lo hanno eletto e ricordare a colui che è stato “cooptato”(appena 100 voti ha preso quando si è candidato)che tali istanze non sono state soddisfatte. Ho più volte sottolineato le scelte (non so più se inconsapevoli bensì consapevolmente interessate) sbagliate fatte da PRC_PDCI a Messina e quelle fatte in questi ultimi due anni sono state esiziali perché hanno dato la patente di Centro-Sinistra ad un personaggio che, per storia di famiglia, censo e linea politica, appartiene alla Destra, ma che sta in campo avverso solo per poter meglio affermare la propria autorità e i propri interessi. La Destra non si batte alleandosi con la…Destra, specie quando la Sinistra non ha i numeri, ma la si combatte lottando concretamente ogni giorno sui luoghi di lavoro, facendo un’incisiva azione all’interno del sindacato, esercitando quella che dovrebbe essere la Cittadinanza Attiva, e, soprattutto, la DESTRA si batte non usando i suoi stessi metodi ovvero di farsi gli “affari propri” mentre i nostri lo hanno fatto eccome facendosi dare posti nei cda delle aziende partecipate o “sistemando” i propri familiari. Tutto questo la gente anche la più distratta lo ha avvertito e, modestamente, tutto questo l’ho da tempo denunciato io che sono un semplice cittadino, cane sciolto, non professionista della politica e/o laureato in “strategie politiche” bensì, semplicemente, in scienze politiche.

    Bruno Alibrandi

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