domenica 25 maggio 2008

STRATEGIA & POLITICA INCENDIARIA


I cassonetti in città bruciano sistematicamente:ed è la prima volta che ciò avviene con tale scientificità.Non è però la prima volta che i lavoratori si fermano per il ritardo nei pagamenti mensili delle buste paga. Era già avvenuto lo scorso 18 novembre del 2007. Allora qualcosa di diverso questa volta deve esserci per vedere tanti cassonetti in fiamme. Siamo in campagna elettorale e questo potrebbe spiegare tutto. Proviamo a ragionare. Il commissario Sinatra è nemico giurato della precedente amministrazione.Il suo obiettivo primario, appena arrivato in città, è stato subito quello di eliminare tutti gli incarichi che l'ex sindaco aveva generosamente distribuito. La sua opera, secondo noi, è stata, da questo punto di vista, comprensibile e spesso giustificata. Fuori i fedeli servitori di Genovese e dentro quelli per lui più affidabili.La idiozia di Sinatra, e dei suoi consiglieri, è stata però quella di penalizzare i lavoratori non garantendo loro regolarità nelle retribuzioni.Da qui le accuse di Genovese e le iniziative di vera e propria guerriglia del suo contorno ( Panarello - Scurria - ecc)contro l'attività del commissario regionale. Da aggiungere la pesantissima campagna contro Sinatra del direttore di Tremedia che chiede ripetutamente l'allontanamento del Commissario.
A conclusione la criminale attività incendiaria dei cassonetti tutt'altro che circoscritta.In questo contesto l'assoluta assenza di attività di prevenzione e repressione da parte della polizia di stato e di quella municipale.Come mai? Dove si vuole arrivare giuocando sulla pelle dei lavoratori e dei cittadini che subiscono danni pesantissimi alla propria salute? Si vuole arrivare a sostenere che la colpa di tutto ricade nel commissario e,quindi, nella sua parte politica.
Si da il caso,però, che i vertici di Messinambiente abbiano come riferimento proprio Genovese. Il direttore della società è costantemente parcheggiato presso la sede elettorale di via Primo Settembre. Anche il proprietario dell'immobile che incassa un tesoretto per la locazione della sede è un signore vicino all'amministrazione Genovese. Lo stesso che poi è anche legale di fiducia di Palazzo Zanca. Come mai costoro non sono intervenuti prima che si arrivasse a questa situazione? Come mai anche loro non hanno preso provvedimenti per tempo? La vicenda puzza.L'odore però non è soltanto quello acre della diossina sprigionata dagli incendi dei cassonetti.Sembra piuttosto che ci sia anche l'odore della politica cialtrona che assolda la malavità per destabilizzare la situazione a proprio favore.
Posted By: Unknown

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