
Ma dove sono gli amici della legalità? Politici,giornalisti,magistrati,sempre impegnati in interviste pro legalità,contro la criminalità, etc.? Dov'è l'ex assessora Clelia Fiore che con Genovese organizzava conferenze stampa e concorsi vari? Dov'è il partito di Di Pietro messinese? Mai un intervento contro la corruzione,la criminalità organizzata,il voto di scambio. Dov'è la Confindustria di Blandina che, a parole,combatte il racket? Dov'è il giornalista per caso Gugliotta che spara stupidaggini a raffica e a vuoto dal suo sito? Dov'è il Questore di Messina? Dov'è il Comitato per l'ordine e la sicurezza? Sono spariti tutti. Nessuno si è accorto di quello che succedeva davanti alle sezioni elettorali tra il 15 e il 16 giugno. Nessuno ha notato mercanti del voto che questuavano (come il puro Centofanti) voti o che criminali comuni intimidivano elettori spaventati mentre entravano nellescuole. Tutto ciò,magari,mentre i poliziotti ricevevano il ristoro di un caffè o bevande indispensabili da alcuni galoppini addestrati. E la chiusura per oltre sei ore di una sezione nella scuola di S.Licandro per controlli sulle schede. Adesso tutti aspettano i risultati,le percentuali,i nomi degli eletti. Nessuno a porsi la domanda se tutto questo baraccone elettorale abbia veramente senso. Nessuno a chiedersi quanti saranno i criminali che entreranno in consiglio comunale e provinciale. Per tutti è importante la forma. Come quella dell'epidemia che ha convinto 65 presidenti di seggio a chiedere di essere sostituiti. Tutti hanno scheletri negli armadi e tacciono. Genovese e il centrodestra hanno imbottito le loro liste di delinquenti ed adesso questi chiedono il conto. Che sarà salato per i cittadini puliti.
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