
Se Messina avesse una classe politica seria che, magari, fosse capace di “guardare in alto”, come chiede persino il vescovo, la questione sempre più grottesca della squadra di calcio che dovrebbe rappresentare la Città sarebbe già stata risolta.
Basterebbe chiedersi innanzitutto quale Città o, meglio, quali interessi la proprietà societaria dovrebbe rappresentare. A questo punto la risposta sarebbe semplicissima.
Il sindaco si chiede chi stia dietro i tre gruppi in campo. Ma perché non lo sa già? E allora a che pro una domanda così superflua? Alla società in mano al gruppo Franza nessuno ( maggioranza e opposizione ) ha chiesto il perché nello spazio di soli trenta giorni abbia completamente cambiato strategia. Nelle settimane di competizione elettorale – maggio / giugno, i Franza sono passati dall’esposizione del “grande progetto” alla ritirata. Una provocazione? Un ricatto? Certamente un messaggio politico. Ma nessuno ha però chiesto loro conto. Perché? E,quindi, il giuoco non è più sportivo ma essenzialmente politico e il sindaco di questa Città non può fare finta di non saperlo. Anzi la questione riguarda esclusivamente gli affari e non l’etica sportiva. Solo per tutto ciò un’amministrazione pubblica dovrebbe chiaramente pretendere di giocare a carte scoperte. I privati, Franza o chicchessia, cosa vogliono in cambio del mantenimento di una squadra che abbia un ruolo dignitoso tra i professionisti? Trattare alla luce del sole sarebbe un elemento di trasparenza e di affidabilità. I Franza, sino ad oggi, contrattando segretamente e clandestinamente hanno fatto solo i propri interessi e quelli dei loro compari. Abbia il coraggio e l’etica necessaria, quest’amministrazione, di cambiare metodo. Il Fc Messina (che abuso e appropriazione indebita di quel nome) in questi anni ha procurato un danno morale incalcolabile a questa comunità. Una società coinvolta in inchieste sportive dalle quali è stata già condannata e che continua ad essere indagata anche dalla magistratura ordinaria. Una società che ha prodotto passività di bilancio e perdita di speranza per l’opinione pubblica sportiva. Cosa attendersi ancora dunque? Poco o nulla continuando con gli stessi metodi mascherati. Eppure alcuni organi di informazione danno per scontato che le cosiddette due società minori dovranno soccombere. Omettendo di commentare le circostanze e gli eventi. Ma, di fatto, a soccombere sarà soltanto la possibilità di guardare anche al futuro sportivo con speranza. Abbia quindi coraggio e dignità signor sindaco. Non si nasconda dietro le furbizie dialettiche. Trovi la forza di essere il rappresentante di una comunità intera e non lo strumento dei soliti noti.
FOTO - LA BARCA DELLE TRATTATIVE SEGRETE
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