domenica 28 settembre 2008

CHI SALVERA' MESSINA?


Si scopre che l’imprenditore Mobilia (genero dì Rodriquez) incassa finanziamenti pubblici per non costruire auto elettriche. La notizia non genera grandi sussulti. Le redazioni giornalistiche si limitano all’osso della notizia.

Il sindaco Buzzanca continua a lasciare gli impianti sportivi in mano dei Franza. Anche loro incassano senza produrre ricchezza. Alla Rada S. Francesco, con il beneplacito del presidente fantoccio dell’autorità portuale, i pirati dello stretto si organizzano per continuare a sfruttare quell’approdo ancora per chissà quanto tempo.

Un magazine regionale pubblica una ridicola classifica dei 100 potenti dell’isola. Per Messina c’è inserito il preistorico direttore della Gazzetta del Sud Calarco in quanto uomo del ponte assieme ai Franza e a Faranda per l’acqua e la birra.

Sabato la CGIL organizza anche in città la sua manifestazione per i diritti. Oltre i rappresentanti sindacali e qualche esponente della sinistra presente anche Angela Bottari con il consorte e l’accompagnatore Panarello. Assenti i consiglieri comunali del centrosinistra assieme a tutto il clan di Genovese. Il partito democratico a Messina è più confindustriale della stessa confindustria.

Il consiglieri comunali del centrodestra votano una delibera di indirizzo per fare pagare un ticket d’ingresso ( e quello d’uscita?) a tir e auto. Una scelta che mortifica anni di lotte per eliminare i tir dalla città. La tv tremedia intervista Ballistreri per una opinione in proposito. A che titolo soltanto l’ex tv di Mazzeo potrebbe spiegarlo.

Gli immobili continuano a rappresentare l’unica attività “imprenditoriale” della città. Con costi per metro quadrato di 2500 euro le colate di cemento proliferano. Le colline non esistono più. Ogni spazio utile viene occupato da costruzioni più o meno abusive. L’attività edilizia rappresenta un vero boom incontrollato. Grazie agli amministratori più o meno corrotti e alle omissioni degli organi preposti, già all’epoca della sindacatura Providenti, faccendieri e proprietari fondiari sfornavano mazzette per ottenere la migliore destinazione d’uso dei loro terreni quasi sempre agricoli.

La Gazzetta del Sud continua la sua battaglia per “liberare” l’ex chalet dall’Ente Fiera. Non appena tutto questo si concreterà i Franza prenderanno possesso di quel fronte. Si dirà però che lo spazio è stato restituito alla”città”.

Finalmente è stata posta la targa che ricorda la presenza di Giovanni Pascoli nella nostra città. In via Risorgimento angolo via N. Bixio. Anche l’attuale sindaco non riesce a sfiorare il ridicolo inserendo il proprio nome nel marmo. Così la città si sta riempiendo di”lapidi” con la scritta: “Genovese pose” ,pinco pallo pose, etc. Non sarebbe più significativo e rappresentativo ricordare che “la città” pose…

nella foto auto bruciate in città
Posted By: Unknown

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