Il grissinificio Giovanni Falcone,nella zona Sud della città, ormai non c'è più. Lo storico stabilimento sparisce come tutte le attività produttive di Messina. Incapacità degli imprenditori locali oppure anche altro? Il fondatore di quel marchio diventato famoso, anche per il panificio di via L.Manara, ormai anziano preferisce disfarsi dell'attività. L'individualismo caratteristico dei meridionali non gli ha permesso di tramandare pienamente l'attività più che prosperosa. Rimarrà soltanto il punto vendita nel centro storico ma sarà cancellata l'attività imprenditoriale che dava e avrebbe potuto dare ancora un grosso impulso al lavoro. Il paradosso, poco investigato e analizzato, è che alle attività produtive si sostituiscono inesorabilmente le realizzazioni immobiliari.Cemento,cemento,appartamenti su appartamenti. Una frenesia inarrestabile. Dall'ex Birra Messina ai Molini Gazzi, dal pastificio Puglisi all'ex IMSA.Cadono ad uno ad uno gli avamposti del lavoro.Evidentemente c'è chi ha molti soldi da investire nell'edilizia. Una montagna di soldi. Caso emblematico quello dell'ex assessore e commerciante di pesce Bonaffini. Una famiglia potente e storica nella vita dello Stretto.Collegamenti anche solidi con la costa calabrese. In questi ultimi 15 anni Bonaffini ha sostanzialmente cementificato tutto quello che poteva, sopratutto nella zona Sud.Anche grazie alle variazioni di destinazione operate nel PRG da amici compiacenti. Tra poco, quindi, al posto del grissinificio Falcone sorgerà l'ennesimo cubo di cemento realizzato da Bonaffni. Ma chi c'è assieme all'ex assessore in queste "invasioni barbariche" del territorio messinese? Forse gli stessi imprenditori che operano assieme nella società di ristorazione che vince tutti gli appalti pubblici.Forse altri facoltosi personaggi? Chissà che l'assessore Scoglio ne sappia qualcosa.
Nessun commento:
Posta un commento