domenica 5 ottobre 2008

UN SUICIDIO CHE PONE INTERROGATIVI


Nel penultimo consiglio comunale di Messina il presidente, l’ex candidato a sindaco D’Amore, riceve una richiesta formale d’indagine su un consigliere probabilmente coinvolto in una inchiesta di mafia a Palermo. Di quel consigliere, oggi risultante tra i primi dei non eletti, coincidevano nome,cognome ed età. Il D’Amore non rispose mai. La Procura della Repubblica di Messina diretta da Croce e Siciliano ha ricevuto numerose e circostanziate denunzie riguardanti illeciti, anche gravi, sulla pubblica amministrazione, su fatti estorsivi e di usura. Analoghe denunzie sono pervenute al Prefetto e al questore. Mai nessuno,per le rispettive competenze, è intervenuto. Non ci ricordiamo che su Messina capoluogo i grandi moralizzatori abbiano mai speso qualche frase. Gli stessi che siedono ancora oggi nei parlamenti nazionali ed europei oppure abbiano presieduto le commissioni antimafia. Qualche intervento c’è stato per la provincia. Barcellona e Terme Vigliatore in particolare. Dovuto e significativo essendo quel territorio strutturalmente incrostato di mafiosità tradizionale. Un territorio dove però i pur grossi interessi non possono arrivare a quelli del capoluogo.
Oggi molti consiglieri comunali, a piazza Cairoli a Messina, siedono e discutono nei bar tranquillamente con noti pregiudicati. Nessuno si scandalizza.
Può un uomo navigato e con lunga esperienza partitica alle spalle decidere di suicidarsi per una sorta di indignazione che scaturisce dalla pessima amministrazione della giustizia? Può un uomo che quotidianamente frequenta i baroni suoi colleghi dell’università dello Stretto e conoscere l’ambiente grigio e opaco dell’ateneo decidere improvvisamente di lanciarsi nel vuoto? Può farlo un uomo con due figli ancora giovani? Può farlo un uomo che è stato anche a stretto contatto, per motivi legati alla sua professione, con alti dirigenti di industrie che notoriamente sono responsabili dell’inquinamento e della devastazione ambientale? Sono domande che mi pongo da quando ho saputo della morte di Parmaliana. Sono domande che però non mi sembra si pongano tanti giornalisti. Capire cosa abbia potuto sconvolgere così tanto un uomo tutto sommato affermato e anche potente ( nel suo campo, nella sua facoltà) non sarebbe un esercizio inutile. Quello che riesco a capire benissimo è il conformismo intellettuale e politico dei Fava e dei suoi imitatori.

INTANTO OGGI ANCORA UN CADAVERE.
RODI' MILICI (Messina) - Un cadavere carbonizzato e' stato trovato
stamattina da un contadino in provincia di Messina. Si tratta di un uomo
ed e' stato scoperto in contrada Calvano a Rodi' Milici. Secondo gli
inquirenti, probabilmente e' stato bruciato dopo essere stato ucciso.
(Agr)
Posted By: Unknown

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