
Infinito terremoto
Non è un dibattito sul terremoto. Non è un’analisi commemorativa. Troppe sono state quelle già fatte.
L’iniziativa di oggi nasce da un incontro. Incontro tra un “collezionista di immagini”, Antonio Abbate fondatore del sito photoweb, e dalla lettura del libro di Eleonora Iannelli.
La storia della “città incompiuta”, descritta da Eleonora Iannelli nel suo libro. L’inchiesta sulla ricostruzione perenne, sulle speculazioni, sulla cultura dell’assistenzialismo ha stimolato il Comitato La Nostra Città che ha proposto ad Antonino Abbate la realizzazione di una serie di incontri nei quali si potessero scambiare opinioni e si potessero confrontare i cittadini.
Un metodo insomma nuovo di parlarsi. Non il solito dibattito ma una vera e propria sperimentazione di dialogo, un approccio – se possiamo dire – più democratico alla discussione. Nessuna relazione. Semplicemente un mescolare immagini e parole per capire la realtà,per uscire da “l’attendismo rancoroso” descritto da Bianca Stancanelli nella prefazione al libro.
Oggi dunque - il Terremoto Infinito , Messina come Ground zero riflessioni su una città allo sbando –
Dopo la proiezione delle immagini gli ospiti ci aiuteranno a riflettere. Tutti potranno intervenire e dialogare.
Lo spunto alla discussione del Comitato La Nostra Città è questo.
Il 28 dicembre del 1908 Messina divenne una necropoli. Oggi Messina è un agglomerato informe di cemento. Ma quel terremoto non è il responsabile dei disastri attuali. Dopo il sisma si decise di rendere sicura la città attraverso un disegno urbanistico regolare, quasi elementare. Vennero così realizzati gli “isolati”. Cioè costruzioni separate da distanze di sicurezza. Oggi abbiamo costruzioni appiccicate, colline sventrate, montagne di cemento selvaggio. Non è stato quel terremoto a demolire il Collegio dei Gesuiti a piazza Cairoli, il teatro Peloro, il Savoia, le più belle realizzazioni del liberty o lo chalet di viale Libertà o i colli S. Rizzo. La speculazione e l’espansione edilizia ci hanno consegnato questa non città. Bertolaso sottosegretario alla protezione Civile,lo scorso 27 dicembre,ebbe a dire che un nuovo sisma procurerebbe “effetti devastanti”. Come risposero gli amministratori? Con un’idea geniale: “facciamo un nuovo Piano Regolatore”. Ovvero ancora cemento. Fantastico.
31 gennaio 2009
Nessun commento:
Posta un commento