venerdì 10 luglio 2009

UNO STUDENTE MESSINESE SCRIVE DA MILANO





UNA CITTA' DA SALVARE-------------------------------------------
Alla cortese attenzione

del Sig. Sindaco di Messina
Giuseppe Buzzanca

dei Sig. Assessori:

Politiche Culturali
Giovanni Ardizzone (vice sindaco)

Politiche Sociali
Pinella Aliberti

Ambiente – Arredo Urbano - Progetti Speciali Per Le Periferie
Elvira Amata

Politiche Del Lavoro - Sicurezza Luoghi Di Lavoro E Mobilità Urbana
Carmelo Capone

Politiche Della Famiglia – Rapporti Con Le Chiese Politiche Per La Sicurezza
Dario Caroniti

Politiche Del Territorio
Giuseppe Corvaja

Politiche Del Mare E Manutenzioni
Pippo Isgrò

Politiche Scolastiche
Salvatore Magazzù

Politiche Finanziarie
Orazio Miloro

Patrimonio Comunale E Decentramento
Francesco Mondello

Commercio Ed Artigianato
Giuseppe Puglisi

Risanamento
Pippo Rao

Politiche Di E-Government
Carmelo Santalco

Lavori Pubblici E Sviluppo Economico
Gianfranco Scoglio

Loro sedi.


OGGETTO: Lettera di denuncia in merito alla scellerata opera di cementificazione della città di Messina e proposte di riqualificazione.











Sono Dario Micci, studente dell'Accademia di Belle Arti di Brera di Milano e messinese innamorato della sua splendida città.

L'estensione di un centro urbano è un fenomeno normale. Questo fenomeno diventa meno normale quando la crescita avviene in maniera del tutto sconsiderata non curandosi della tutela del paesaggio, dei piani regolatori e delle normative che possano regolare i termini di costruzione degli edifici che contribuiscono alla sua estensione.

Questo è ciò che da troppo tempo sta succedendo nella nostra città, una città che sta perdendo quasi del tutto la sua bellezza paesaggistica proprio a causa dei progetti avanzati da chiunque abbia un pezzetto di terra edificabile e realizzati da ingegneri, geometri o architetti che, seppur preparati nella loro professione da un punto di vista eminentemente tecnico, non sembrano essere altrettanto preparati dal punto di vista artistico o estetico.
La nostra splendida città soffre del non rispetto di alcun criterio edilizio: il prestigioso Sacrario di Cristo Re che un tempo la dominava, insieme al Santuario di Montalto, è stato inglobato in quintali di cemento appartenente a decine di orrende palazzine che ricoprono in maniera sconsiderata le colline circostanti.

Ciò che rende ancora più paradossale la situazione è il totale disinteresse delle varie amministrazioni comunali, compresa l'attuale, le quali non si sono mai impegnate nel tentativo di porre rimedio a questo devastante fenomeno.

Mi giunge nuova e sprono per la redazione di questa lettera la notizia della costruzione di una palazzina nelle immediate vicinanze del Santuario di Montalto che, se vera, risulterebbe l'ennesimo scempio edilizio al quale questa amministrazione, che si pregia di avere al suo interno degli Assessori che continuano a sostenere che Messina debba rinascere, ha dato i permessi necessari alla messa in opera del progetto e continua ad elargire permessi, non solo per la realizzazione di ammassi di cemento e ferro ma anche per l'abbattimento di costruzioni d'epoca, seppur di secondario o non rilevante interesse storico.

Ritengo che sia arrivato il momento di aprire gli occhi e renderci conto che la bellezza paesaggistica, oltre che artistica, sia uno dei pochi punti di sviluppo della nostra città. E' lì che bisogna puntare per il serio “Risorgimento Messinese” e la nascita di posti di lavoro, temi sui quali voi, Assessori di questa giunta, spesso vi pronunciate.
E' il bello che porta il turista a recarsi in un luogo per ammirarlo, non la cementificazione sconsiderata ne la speculazione edilizia.
E' ora di iniziare a prendere esempio da città che sono, a questo punto, molto più avanti della nostra; città come Brescia, Bergamo, Mantova, Modena, Bologna (e se ne potrebbero citare ancora altre) che puntano sulla qualificazione di ciò che già esiste sul loro territorio e non sulla costruzione, ex novo, di orribili palazzi i quali inquinano il panorama ed il paesaggio; città in cui, laddove si decida di costruire, i progettisti sono tenuti a rispettare delle severe norme edilizie e ad aprire i cantieri solo dopo l'approvazione del Comune che, tuttavia, concede permessi solo a progetti rispettosi del contesto storico-ambientale esistente nella zona e di un certo rilievo edonico.

Confido nel buon senso di questa amministrazione affinché si dia uno stop efficace alla edificazione incontrollata di squallidi edifici che non rendono onore ad una città come la nostra ricordando a tutti i Sig. Assessori che gli anni '70, gli anni della costruzione edilizia di ispirazione sovietica, sono passati da quasi quattro decenni e che non si possono più assecondare richieste edilizie simili a quelle degli anni sopracitati paragonabili più a loculi cimiteriali o alveari più che ad abitazioni per essere umani viventi.

Mi sono sentito in dovere di scrivervi nonostante la mia momentanea assenza dalla città dello stretto, per motivi di studio, da Milano dal momento che amo molto Messina e ne sento una grande nostalgia; sono certo che anche voi nutrite, nei sui riguardi, lo stesso sentimento citato da me: dimostriamogli il nostro amore squisitamente patriottico facendo capire anche ai messinesi che la politica loca è sensibile a tali problematiche e alla Sicilia e all'intera nazione che una delle città giudicata tra le meno vivibili d'Italia, vuole reagire e proporre la sua reale bellezza al fine di continuare ad affascinare i visitatori che sono la prima fonte di pubblicità.





Milano, lì 30.06.2009


In fede
Dario Micci
Posted By: Unknown

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