sabato 13 febbraio 2010

CARI GIORNALISTI ( a proposito del Ponte )



Cari giornalisti,
io vi capisco. Capisco che molti di voi sono precari. Capisco che i vostri editori non sono editori puri. Capisco,amici miei,che tutti avete una famiglia,dei figli,e, che tutto ciò, limita la vostra libertà. E però,assieme alla vostra libertà viene limitata la libertà di stampa.La libertà e il diritto per i cittadini, che ancora leggono e ascoltano, di capire e di conoscere i fatti.
Questo premessa,fatta con grande rispetto per voi tutti,potrebbe riguardare gli argomenti che quotidianamente trattate e riguardano la nostra città .Ma,in questo caso, intendo fare riferimento esclusivamente alla questione ponte. Alle cronache di ieri sulla “presentazione”, si fa per dire, del progetto della “grande opera”. Quasi tutti gli articoli e tutti i servizi – ovviamente l'informazione on-line si può permettere qualche libertà in più – omettono i fatti e si abbandonano alla coreografia rappresentativa della casta del ponte e al dissenso “irriducibile”.
I fatti ai quali faccio riferimento sono quelli che altri vostri colleghi riportano.Sono analisi e approfondimenti che certo voi non potete permettervi per tanti motivi. Però,santo cielo,almeno leggere si. Proprio ieri, su “venerdì” di Repubblica, il vostro collega Paolo Casicci documentava come i signori della “Stretto di Messina spa” ( cioè gli stessi che avete omaggiato al Palacultura ) abbiano già aumentato di oltre un miliardo il compenso per il consorzio di imprese guidato da Impregilo.Una maggiorazione ( non pubblicizzata, non esaltata ) che, ancora prima di avviare i cantieri, sostanzialmente annulla il maxi ribasso nell'offerta per l'aggiudicazione dell'appalto. Si configura già una truffa? Non risulta che qualcuno di voi abbia posto questa domanda al signor Ciucci. Si preferisce magari più riportare le carnevalate tra contestazione figurata e i fatti maleddettamente pesanti. Come se non bastasse questo aumento del 28 % potrebbe significare che,nel caso l'opera non si dovesse fare, le penali da pagare saranno più alte. Non è cosa da poco. Un altro interrogativo – mai chiarito – è poi quello che dovrebbe spiegare per quale motivo Ciucci & c. non abbiano ridotto il valore finale dell'opera proporzionalmente al ribasso offerto dalla cordata vincitrice dell'appalto. E ancora i rilievi della Corte dei Conti, i ricorsi alla Corte Costituzionale della Regione Calabria,l'inesistenza di un progetto esecutivo. Ebbene,voi ( o alcuni di voi) preferite insistere e,quindi disinformare l'opinione pubblica, titolando che nel “2017 il ponte sarà percorribile” oppure che il costo finale sarà di “ 6 miliardi e 300 milioni”. Ma per carità. A questa pazzia si oppone un dissenso fatto di analisi,inchieste,documentazioni,che va molto ma molto più aldilà delle sceneggiate. Non sarebbe male avere un minimo di coraggio per dare corpo a tutto ciò. Per non liquidare le cronache con un cenno superficiale alla protesta di alcune persone. Con la quantificazione delle persone che scendono in piazza. Quei cittadini che hanno voluto ieri sottolineare il dissenso sono portatori di elementi reali,di inchieste lunghe decenni,di concrete osservazioni economiche, urbanistiche, sociali, ambientali. E sono avanguardie visibili di tantissimi altri cittadini invisibili. Ridicolizzare la protesta con le battutitne di Ciucci è perciò degradante per noi ma anche per la stessa professione di giornalista.
Con affetto e con la speranza che si possa fare di più.
Posted By: Unknown

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