venerdì 10 giugno 2011

Referendum. Le nonne i nonni e la speranza.


Siamo alle ultime ore prima della consultazione referendaria di domenica 12 giugno.Una mobilitazione che ha visto la partecipazione di molte persone deluse dalla mancanza di attività politica concreta.
A Messina,inizialmente in pochissimi,il 7 maggio costituimmo il Comitato Referendario per i QUATTRO "SI". La stampa non scrisse neppure un rigo. Tutti distratti e allineati nel silenzio del regime.Il 14 maggio,quando qualcuno cominciò a svegliarsi,si replicò la conferenza stampa del Comitato.Quella volta qualche TV fece la propria apparizione ed anche rappresentanti dei partiti si accomodarono al tavolo.Il deputato regionale del PD Panarello osservò in silenzio mentre Francesca Borgia,giustamente,incalzava sui ritardi accumulati e sulla "debolezza" del volantino informativo.Ma il 16 giugno accadde l'imprevisto. Alle amministrative di Milano,Napoli il partito di Berlusconi risultava perdente e in gravissima crisi.Fu così che anche i politici, come Francantonio Genovese, si accorsero dell'opportunità che si stava prospettando.Immediata conferenza stampa e immediato grande risalto all'evento (sic) con un trionfalistico articolo sulla Gazzetta del Sud firmato da Sebastiano Caspanello.Il mite Genovese promise grandi battaglie... Furono però i Radicali che dovettero intervenire presso il Prefetto per ottenere l'immediata installazione degli spazi elettorali. Arrivava, intanto, il fatidico 29 maggio con il secondo turno delle amministrative e la pesantissima sconfitta di Berlusconi e Bossi.
Noi, quello stesso giorno,senza conoscere ovviamente i risultati,organizzammo un sit-in sotto la Prefettura nell'indifferenza anche di qualche sindacalista di passaggio.Arrivò però la squadra mobile per un inutile tentativo di intimidazione. E,siccome i partiti organizzati non avevano ancora affisso un solo manifesto per i "SI" provvedemmo sempre noi a scrivere con lo spray sui tabelloni dei visibili "SI".
Il primo giugno veniva confermata dalla Cassazione la legittimità del referendum sul nucleare. La strada si faceva in discesa. La nostra mobilitazione continuò con un volantinaggio al mercato di S.Orsola,un girotondo alla fontana Orione a piazza Duomo,un corteo sul viale con Legambiente dei Peloritani,una partecipazione al dibattito con Raniero la Valle e una conclusione con le Donne per il "SI". Di tutto ciò,ovviamente,nessuna testata giornalistica si occupò.I Caspanello e tutti gli altri riportarono altre cronache,altre visibilità.
Lunedì conosceremo i risultati. Eppure alcune considerazioni, a margine di questo periodo di mobilitazione,mi sembrano utili.Considerazioni da fare adesso,prima dei risultati.Nel e con il Comitato Unitario si voleva creare un coordinamento per raggiungere l'obiettivo del Quorum e per contribuire alla abrogazione delle leggi prese in esame dal referendum.Di fatto il coordinamento non è riuscito. A parte qualche momento particolare,qualche iniziativa sporadica,non siamo riusciti a stabilire un'agenda che coinvolgesse proprio tutti i soggetti. Non siamo riusciti a coinvolgere,informare,sollecitare coloro che hanno più difficoltà e più bisogno a conoscere la sostanza e il merito delle questioni. In particolare le persone meno giovani,quelle che, oltretutto, sono numericamente in maggioranza.Mamme,zie,nonne che non andranno mai a votare e che rischiano di non fare raggiungere lo stramaledetto Quorum. Di questo è consapevole Berlusconi e su questo dato di fatto ha costruito la sua battaglia.Il silenzio,nella nostra provincia e nella nostra regione, del PD ( a parte qualche singola espressione) è veramente sconcertante. Persino un personaggio come il deputato De Luca ha speso quualche cifra pre lanciare dei messaggi. Il PD nulla.Genovese meno che nulla.Guccini scrive che chi "starnazza non può volare".E questo è vero.Al silenzio dei Genovese si è contrapposto qualche piacevole starnazzamento ma, per volare, ci voleva altro.
Ci rimane la speranza che in queste ultimissime ore avvenga qualcosa di laicamente miracoloso.Che si materializzino le tante nonne come Marzia ( sua la foto che pubblichiamo) la splendida donna che abbiamo conosciuto in questa occasione e che ci da grandissima speranza. La stessa speranza di un vecchio signore che a 82 anni lotta e non si nutre per amore della democrazia,per i reclusi ( che con lui aderiscono a questa battaglia),per chiedere informazione e conoscenza a coloro che conoscono e ri-conoscono solo il potere dei più forti.Quel vecchio si chiama Marco.Marco Pannella,colui che molti preferiscono cancellare,deridere,marginalizzare.Senza neppure conoscere la sua storia personale e civile.
Posted By: Unknown

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