Mentre il sindaco Buzzanca posa corone di fiori in ricordo di Borsellino e si tuffa in un mare di retorica antimafiosa (sfidando persino il senso del ridicolo) tutti gli altri si nascondono. La (non) opposizione in consiglio comunale rappresenta semplicemente uno scherzo del destino.Un destino che li ha voluti eletti chissà come e chissà perchè. I deputati regionali del Pd,poi, sono troppo impegnati a inseguire il governatore Lombardo per occuparsi di fenomeni criminali. Il senatore D'Alia,commissario parlamentare antimafia,lasciati alle spalle gli amici Cuffaro e Romano dorme sonni tranquilli.Gli amici di Fini organizzano conferenze stampa per mandare messaggi all'ex amico Buzzanca sorvolando sulle cose pesanti.La sinistra, che dire? Qualsiasi ricerca del confronto si possa tentare loro rispondono con spruzzi biliosi o silenzi imbarazzanti. Molto positiva,in questo quadro, la partecipazione di Tonino Cafeo alla manifestazione "Giù le mani da Borsellino" di ieri sera.Come positivo è stato il contributo di tanti iscritti al partito di Di Pietro nonostante la diserzione degli attuali "vertici" organizzativi locali. Altrettanto incoraggiante il contributo alla stessa manifestazione di Alessandro Russo e Ciccio Quero - Palano del Circolo PD Libertà. Delle organizzazioni sindacali notizie non pervenute ( anzi mal pervenute).
Premesso tutto ciò la questione è purtroppo seria. Messina è sempre più in mano alle organizzazioni mafiose.L'unica attività "produttiva" è quella legata all'usura e al reimpiego in attività "legali" di soldi provenienti da affari illegali. Su tutto ciò silenzio assoluto da parte di tutti. Il ciclo dei rifiuti è, in modo evidentissimo, in mano alla mafia. La sanità idem. I trasporti e servizi altrettanto. Avete sentito qualche opinione,dichiarazione,intervento su tutto ciò da parte della politica messinese? Neppure un cenno. Siamo persino arrivati al punto che,ieri, nel palazzo della Giustizia si sia tenuto un convegno "contro" la mafia che ha visto la partecipazione di un funzionario dello stato abbastanza vicino a quell'avvocato Cattafi che il pentito Bisognano indica "capo dei capi di Cosa Nostra" come oggi tutti i giornali riferiscono. Eppure una notizia così esplosiva NON ha meritato una,dicasi una,dichiarazione da parte di esponenti della politica,del sindaco che ieri era a quel tavolo,dei magistrati stessi che ieri erano li.Notizia taciuta e non commentata da nessuna tivvù locale,da nessun giornale online. Questo spiega abbastanza il silenzio che gli stessi organi hanno rigorosamente tenuto per l'iniziativa "irregolare" di ieri in ricordo di Paolo Borsellino.
Tentare di scalfire questa montagna di omertà e di paura non è semplice.Ma non sarebbe giustificabile non tentarci.Se politica,istituzioni,informazione in convergenza d'interessi intendono alimentare questo stato di cose è una ragione di più per gridare la nostra rabbia. Silenzio,solitudine,indifferenza, sono cose che conosciamo bene e sappiamo che sono i nemici della verità e del cambiamento. Quindi sono anche i nemici della gente onesta.
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