lunedì 5 novembre 2012
MESSINA e la democrazia corrotta.
Crocetta che in riva allo Stretto si moltiplicano incontri assembleari,cantieri e autocandidature per la poltrona di Palazzo Zanca.Saranno già una mezza dozzina i papabili a loro insaputa e a loro saputa per succedere all'irraggiungibile Peppino Buzzanca e alla sua Giunta. Già lo scorso maggio l'architetto Tinaglia aveva solennemente presentato la sua, di candidatura, seguito dagli amici di Renato No Ponte.Il primo presentava e ripresentava piattaforme e meravigliose idee il secondo tentava di mostrare un distaccato piacere nei confronti dei fans che lo presentavano alla rete nelle classiche vesti di pacifista a tempo pieno. E poi via via molti altri. Il principe del sindacato istituzionalizzato,l'ex assessore,l'ex sindaco,il/i docenti universitari oltre i nomi di sempre spifferati dai corridoi delle segreterie partitiche. Ardizzone per primo,poi Garofalo, Miloro,Scoglio,Beninati e qualche "notabile a disposizione". Sicuramente un rappresentante grilliano doc. Un lombardiano. Un genovesiano. Insomma più crescono le notizie di dissesto del Comune ancora di più aumentano i salvatori della patria. Tutti interessati al bene comune,al futuro della città,alla rinascita peloritana.Più aumenta la disgregazione sociale,più cresce la voglia di "scendere in campo". Più si allontanano i cittadini dalla politica maggiore è l'offerta.Insomma i cortigiani del popolo crescono. Non si vedono,francamente,le risposte concrete da dare ai problemi della città.Magari si inventeranno slogan, qualcuno che può costruirà costosissime campagne pubblicitarie elettorali e macchine del consenso,certamente scarsamente diffusa sarà la ricerca della serietà e della verità.Come affrontare e risolvere il problema dell'ATM, dei Rifiuti, della mobilità e del passaggio dei Tir? O la questione incancrenita dei servizi sociali e del disagio. E la questione lavoro,formazione,istruzione? Insomma ci sarebbe da lavorare per costruire ipotesi concrete,aggregazioni tra ceti sociali,tra mondo produttivo e società civile attiva e creativa. Si rischia di sprofondare i una squallida campagna elettorale dove i partiti (tutti elettoralmente sconfitti alle ultime regionali)cercheranno rivincite e resa dei conti tra gli schieramenti e al loro interno. I piccoli partitini,quelli che il 5% non lo raggiungeranno neppure gettandosi dal pilone, alla fine accetteranno quello che da Roma diranno.Pessimismo? Disincanto? No,credo di no. Semplicemente desiderio di scuotere le pigrizie mentali,di annullare gli egoismi e le autoreferenzialità. C'è bisogno di inclusione,di lavoro e confronto. Mancano circa quattro mesi e,forse,un qualcosa di nuovo e vincente potrebbe nascere.
Non è ancora partita la nave di capitanPosted By:
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