On: venerdì, aprile 05, 2013
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Un caso italiano che parte da Messina e che corrompe gli assetti politici
Nell’aprile del 2002 l’Autorità ha concluso un’istruttoria condotta nei confronti delle società Tourist Ferry Boat Spa, Caronte Spa, Navigazione Generale Italiana Spa, per abuso di posizione dominante nel settore del traghettamento di mezzi gommati attraverso lo stretto di Messina. Il procedimento era stato avviato nel dicembre 2000 a seguito di una denuncia della società Diano, la quale lamentava presunti comportamenti abusivi da parte di Caronte e Tourist nell’ambito della loro attività di traghettamento nello stretto, dopo che essa (la Diano) aveva avviato nell’agosto del 1998 il servizio di trasporto sulla nuova rotta Reggio Calabria – Messina. Fino a quel momento, infatti, il traghettamento veniva effettuato solo sulla rotta Villa San Giovanni – Messina ad opera di Ferrovia dello stato, di Tourist e di Caronte, presenti sul mercato da oltre 30 anni. A seguito dell’ingresso di Diano sulla nuova rotta Reggio Calabria – Messina, le società Tourist e Caronte, costituenti un’unica entità economica avevano iniziato ad operare sulle medesima rotta attraverso la società controllata Navigazione Generale Italiana (NGI), praticando tariffe inferiori al 50% circa rispetto a quelle applicate sulla tratta più breve Villa San Giovanni – Messina. Al fine di verificare l’eventuale predatorietà delle tariffe applicate dal gruppo Tourist – Caronte sulla tratta Reggio Calabria – Messina, l’Autorità ha svolto una complessa analisi dei costi dei costi di breve e lungo periodo, ovvero dei costi sostenuti per la maggiore produzione di beni e servizi. Da tale analisi è emerso che i ricavi derivanti dal servizio di traghettamento sulla rotta Reggio – Messina non erano stati sufficienti per gli anni 1999 e 2000 a coprire i costi.
L’autorità ha inoltre osservato che la politica tariffaria a basso prezzo è stata in larga misura resa sostenibile grazie alla rendita di posizione che il gruppo vantava sulla rotta Villa san Giovanni – Messina, dove il guadagno risultava molto elevato.
Quindi, a dire dell’Autorità, una volta eliminato o marginalizzato il nuovo entrante, la società sarebbe stata in grado di rialzare le tariffe recuperando in tal modo le perdite subite.
L’Autorità ha quindi ritenuto che nel caso in esame si prospettasse la violazione di cui all’art. 3 della legge 287/90, in quanto compromettenti lo sviluppo della concorrenza. Considerata la gravità e la durata delle infrazioni accertate, l’Autorità ha deliberato l’irrogazione di una sanzione amministrativa pari al 4,5% del fatturato realizzato dalla Tourist, Caronte e NGI per il servizio di traghettamento sullo stretto, corrispondente complessivamente a circa 2 milioni di Euro.
È Franza si compro diano
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