On: martedì, dicembre 31, 2013
By:
Unknown
Ci mancheranno molte cose.Le persone che hanno lasciato questo mondo. Le cose che non abbiamo potuto realizzare.Purtroppo continueremo ad sentire una montagna di stupidaggini,di promesse,di assurdità.Purtroppo dovremo assistere all'affondamento probabile di questo Paese e alla deriva della nostra città. Anche in questo ultimo giorno dell'anno,ascoltando di sfuggita alcune dichiarazioni del sindaco Renato Accorinti ho avvertito come non mai un senso di disperazione.Con la situazione economica che c'è in atto,con il disastro di questa città e dei servizi essenziali, con i tassi di disoccupazione in atto, lui elencava,ostinato e convinto,le cose fatte dalla fine di giugno ad oggi.Elenchi e graduatorie per i senzatetto,case completate,progetti di piste ciclabili...isole pedonabili. Incredibile. I servizi di trasporto urbano,i servizi cimiteriali,acqua e fogne,servizi scolastici minimi e diritto allo studio,servizi sociali per anziani,giovani,disabili.Politiche culturali vere. I rifiuti.I rifiuti si.In ognuno e per ognuno di questi argomenti si potrebbe dire e scrivere tanto.Nessuno vuole sostenere che questa amministrazione - che ha ereditato una situazione più che disastrosa - avrebbe potuto risolvere anche il 50% di ciò che non funziona.Però non è accettabile e onesto che tutto sia sempre e solo colpa degli altri.Quello che si sarebbe voluto era ( e, se sarà possibile,avere nel 2014) almeno un minimo di onestà e di reale disponibilità al confronto.La permalosità e il vittimismo sono strumenti pericolosi dei deboli.Non serve a nulla inveire e accusare chi cerca di fare luce sulle cose che non funzionano,sugli interessi che ancora tengono banco nelle stanze e nei corridoi di palazzo Zanca.Si,esattamente,su quelle famiglie che riescono a condizionare da decenni le scelte economiche e politiche di questa città.Un amministratore può essere la persona più onesta di questo mondo ma non serve a nulla se agisce come se si sentisse assediato da nemici e se tratta da amici chi amico della città non è e non è mai stato.Il piano regolatore sarà la cartina di tornasole.Se si riuscirà a limitare la cementificazione delle colline e si cementificherà invece il centro urbano ( già in mano ai soliti noti) cosa si risolverà? Un bel nulla assolutamente.Se l'economia illegale sarà ancora il motore che muoverà le cose di questa città a cosa servono tante chiacchiere. Mi ha anche molto impressionato il silenzio compiaciuto del questore uscente su quest'argomento. Sembrerebbe che Messina sia città nella quale tutto ruoti tra qualche scippo o qualche rapina.Una sorta di autoindulgenza. Come se in questa città quella "zona grigia", individuata dai prefetti di tantissime città, non esistesse proprio a Messina baricentro di famiglie mafiose di primissimo piano. A questo proposito mi manca e ci manca un cronista serio e onesto come Franco Cucinotta. Ci mancheranno le sue analisi e le sue narrazioni illuminanti.
Insomma il 2013 non è stato,come qualcuno sostiene ingenuamente e qualche altro con furbizia,l'anno del cambiamento.Poteva e doveva esserlo.C'erano i presupposti anche dopo una lettura attenta legata al risultato elettorale che ha visto l'autoaffondamento del candidato del centrosinistra.C'erano perché con un poco di coraggio si sarebbe potuta cogliere al volo un'occasione non più ripetibile.Invece a cogliere i frutti sono stati i partiti formalmente sconfitti.Loro adesso aspettano. Gestiscono con accortezza il Consiglio comunale. Lasciano al sindaco i disastri e raccolgono quello che possono ancora raccogliere.Hanno stabilito la/le loro linea/e diretta privilegiata con la giunta. Come diceva Eduardo "ha da passare a nuttata".

Nessun commento:
Posta un commento