lunedì 2 giugno 2008

FRANZA & GENOVESE: ANCORA UN PIZZO PER TRAGHETTARE


Per festeggiare la Madonna della Lettera i traghettatori privati hanno regalato ai cittadini messinesi e calabresi un altro ticket di 2 (due) euro. Per attraversare lo Stretto di Messina adesso il costo è salito a 28 EURO comprensivo di sette euro di bunkeraggio che prima era meno della metà.
Questa la inaspettata e sgradevole novità che i messinesi hanno avuto questa mattina presentandosi alle biglietterie. Nessun preavviso, nessun atto concordato con le istituzioni locali ( che dormono come sempre). Insomma libero arbitrio senza libera concorrenza.
Un sospetto ci assale: che l’annunzio non fosse quello del candidato a sindaco Genovese. L’onorevole socio dei traghettatori proponeva infatti nei giorni scorsi un non ben definito ticket da applicare al traghettamento. Adesso sappiamo a cosa probabilmente si volesse riferire. E chissà che tutto ciò non dipenda anche dai costi vertiginosi della campagna politica. A saperlo, la prossima volta, meglio non indire più le elezioni. Almeno i cittadini potranno risparmiare.
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FRANZA & GENOVESE: ANCORA UN PIZZO PER TRAGHETTARE

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1 commento:

  1. "Per festeggiare la Madonna della Lettera i traghettatori privati hanno regalato ai cittadini messinesi e calabresi un altro ticket di 2 (due) euro. Per attraversare lo Stretto di Messina adesso il costo è salito a 28 EURO comprensivo di sette euro di bunkeraggio che prima era meno della metà." Lo leggiamo nel sito del candidato sindaco Saro Visicaro.

    Difficile scovare questa notizia sui giornali, anche perché chi dovrebbe denunciare queste cose di solito ha i biglietti "omaggio", quindi non fa caso all'aumento arbitrario dell'attraversamento.





    Ma a Messina c'è ancora chi fa attenzione ai particolari. E Visicaro è uno di questi. Malgrado il donchisciottismo e il tafazismo di certe scelte, non possiamo che sostenere le sue sacrosante battaglie, fin troppo nobili per una città dove persino il grillismo è stato un fenomeno di passaggio e per nulla inclusivo.


    "Nessun preavviso, nessun atto concordato con le istituzioni locali ( che dormono come sempre). Insomma libero arbitrio senza libera concorrenza." - continua Visicaro che è pure assalito da un sospetto: "che l'annunzio non fosse quello del candidato a sindaco Genovese. L'onorevole socio dei traghettatori proponeva infatti nei giorni scorsi un non ben definito ticket da applicare al traghettamento. Adesso sappiamo a cosa probabilmente si volesse riferire. E chissà che tutto ciò non dipenda anche dai costi vertiginosi della campagna politica."


    Alle considerazioni di Visicaro aggiungiamo altri elementi di riflessione per quei due lettori che ci seguono: in queste sere abbiamo notato più di un turista arrivare all'ingresso del serpentone di Viale Giostra e, destreggiandosi per non colpire le transenne, ritrovarsi con lo sguardo smarrito e le mani sul volante dell'auto, senza nessuno che spieghi come mai il servizio di traghettamento viene sospeso durante le ore notturne. Insomma questi poveri avventurieri cominciano a notare i cartelli che indicano la direzione dei traghetti già in autostrada, si ritrovano all'uscita Boccetta, piuttosto che vedere la Statua della Madonnina si ritrovano l'ennesimo enorme segnale per girare verso gli imbarchi dei privati...poi arrivano ( sempre che non abbiano imboccato prima la corsia del tram) e si ritrovano il passaggio transennato. Qualcuno trascorre la notte in auto, in mezzo alla strada in attesa che alle 5 riparta la prima corsa. Nessun avviso o cartello che indichi la possibilità di imbarco a Tremestieri.


    Certo l'imprenditore risponderà che è suo diritto scegliere la strategia più conveniente per l'azienda: le poche vetture che viaggiano di notte non riescono a giustificare i costi di una nave. E poi ci sono i traghetti FS, che escono dal cilindro ogni volta che bisogna dimostrare il perfetto regime di concorrenza.

    Ma il servizio di traghettamento sullo Stretto non può considerarsi "privato" solo quando si tratta di ottimizzare i guadagni. Allora, ad esempio, perché utilizzare i vigili urbani pagati dalla città per regolare il traffico nella zona degli imbarchi, soprattutto nei periodi di punta? Perché far pagare un biglietto uguale a residenti e non per l'attraversamento? Perché il monopolio a discapito di qualcuno che magari vuole fare il traghettamento solo di notte (visto che per altri non è produttivo?).


    Sappiamo che mai nessuna lamentela verrà dai poveri disgraziati che lavorano sui traghetti privati: ufficiali che ormai svolgono funzione di parcheggiatori, personale ridotto all'osso che però "non può sputare nel piatto in cui mangia".


    E poi. E poi ci sono dei "posti" nuovi di zecca: un lavoro creativo per i tanti giovani disoccupati dello Stretto. Il bigliettaio di bordo: 4 ore per circa 700 euro al mese solo per far pagare il pedaggio di 1 euro a cittadini altrimenti sequestrati nella loro isola. Un bel futuro per i propri figli. Certo si comincia con un mese, ma "intanto si entra".

    "Si fa un pò a turno - ci spiegano - Prima si lavorava con più continuità, perché il personale era di meno. Si riuscivano a fare tre mesi, poi uno di riposo. Ma ora si sa, con queste elezioni. Arrivano tanti a fare uno, due mesi. Quindi la sosta si fa più lunga".

    Dove portare il curriculum? In via Primo Settembre. Li c'è un nuovo ufficio di collocamento veloce, chiedere di Francantonio.


    Palmira Mancuso www.liberamessina.it

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