giovedì 5 febbraio 2009

UNA PETIZIONE PER ELUANA E PER IL PADRE BEPPINO


Al Signor Presidente della Repubblica Italiana

Senatore Giorgio Napolitano

Vorrei innanzitutto esprimerLe la mie più sincere congratulazioni per essere, secondo i sondaggi di questi giorni, il politico che raccoglie la fiducia della maggioranza degli italiani.

La Sua popolarità, in quanto basata sulla fiducia, ha una qualità politica superiore a quella pur enorme del grande Sandro Pertini a cui noi tutti eravamo legati da vincoli affettivi più che politici: quando lo incontrava per le vie di Roma, la gente si rivolgeva a lui con un umanissimo “Sandro”. Non credo che oggi la gente si permetta di interpellarLa con un informale “Giorgio”.

Non si può essere informali con Lei perché Lei incarna rigore e regola; personifica il nostro bisogno di ordine nel confronto politico. Nel Suo ripetuto invito al dialogo appare centrale l’elemento formale: ad ognuno il proprio ruolo e la propria responsabilità nel concepire ed attuare soluzioni capaci di arginare la crisi che investe l’Italia.

La forma, come sappiamo, misura il rispetto che le parti si con-cedono. Ogni con-cessione, ogni do-ut-des, richiede misura; si misura soltanto nella chiarezza e trasparenza di idee, interessi e scopi di cui, una volta eventualmente raggiunti, ci si assume la responsabilità senza sotterfugi, mezze verità e vere menzogne.

Non è un trattato di etica politica ma la descrizione di un eroe civile: il Sig. Beppino Englaro. Un nostro concittadino che ha affrontato per anni un percorso, durissimo e coerente, per portare alla luce, passaggio legale dopo passaggio legale, un enorme vuoto legislativo.

La forma della sua azione sempre adeguata alla legge, la volontà di vivere in uno stato di diritto per realizzare alla luce del sole la volontà di un cittadino indifeso è stato un vero scandalo per noi italiani abituati a farci gli affari propri, a difendere i nostri interessi di bottega, artigiana o politica che sia, a prendere scorciatoie morali piuttosto che affrontare il fastidio della legge.

La voce di Eluana, che il sig. Englaro ci ha costretto ad ascoltare, ha scosso le coscienze e ha dato vita ad un dibattito acceso, talvolta distorto dalla Politica, più volte falsato da menzogne e dove la stessa voce della Chiesa è inciampata nella contraddizione. La Magistratura ha reso nulli gli atti di politici e amministratori frettolosi che hanno voluto mettere una mano faziosa in aree mal presidiate dalla legge.

Grande è dunque il debito politico, civile, giuridico e morale che noi cittadini italiani abbiamo verso il Sig. Beppino Englaro. Non è certamente un caso che la stragrande maggioranza degli italiani sostenga, secondo recenti sondaggi, l’azione politica ed umana del Sig. Englaro.

Nel nome di questa maggioranza, Le chiediamo, signor Presidente della Repubblica, di ripagare il debito che il Sig. Beppino Englaro vanta nei confronti di tutti i cittadini italiani, nominandolo a Senatore a vita della Repubblica Italiana.

Distinti Saluti

Enrico Andreoli
Posted By: Unknown

UNA PETIZIONE PER ELUANA E PER IL PADRE BEPPINO

Share:

Post a Comment

Facebook
Blogger

1 commento:

  1. Egregio Signor Englaro,

    Le rivolgiamo tutta la nostra simpatia e le assicuriamo il nostro sostegno nella procedura per liberare sua figlia Eluana dalla prigione del suo corpo.
    Per l’amore della sua sfortunata figlia, lei ha sfidato e sfida con dignità e determinazione ogni avversità. Ciò la onora e dà la giusta misura della sua abnegazione.
    Noi abbiamo percorso il suo stesso calvario e sappiamo quali siano le sofferenze inflitte ai corpi dei nostri figli.
    La Francia ha promulgato una legge nell’aprile del 2005, che porta il nome del suo promotore ‘Loi Leonetti’, che consente l’interruzione dell’alimentazione e dell’idratazione nei casi di coma vegetativo irreversibile oppure nella fase terminale di malattie incurabili, dietro reiterata richiesta dei pazienti.
    Questa legge prevede parallelamente un accompagnamento antidolorifico fino al decesso.
    Nel nostro caso, noi abbiamo chiesto l’applicazione di tale legge per nostro figlio Hervé che era in coma vegetativo da otto anni e mezzo.
    Dopo una lotta durata 14 mesi per vincere la reticenza dei medici, la nostra richiesta è stata accettata. Nostro figlio è deceduto dopo 6 giorni di atroce agonia senza alcun sedativo, poiché i medici temevano che morisse troppo rapidamente, paventando provvedimenti giudiziari. Cosicchè questa legge, seppure precorra i tempi, contiene i germi di questo dramma umano.
    Infatti l’eutanasia è proibita nel nostro Paese e il limite tra il lecito (lasciar morire) e l’illecito (aiutare a morire) è molto sottile.
    Il coma vegetativo non è né la vita né la morte né il riposo del corpo, che subisce il restringimento dello scheletro, piaghe da decubito, soffocamenti e rigurgiti continui.
    Tutto ciò non può essere la volontà di Dio, giacchè Dio è amore e se la sua volontà fosse stata rispettata, i nostri ragazzi sarebbero morti nella pace dell’anima, da tempo.
    Questa tortura è dovuta alla tecnologia medica non supportata da un’etica presa di coscienza né dalla ragionevolezza delle tre religioni monoteistiche, protetta pure dall’accecamento dei soliti dispensatori di giudizi.
    Le siamo riconoscenti, gentile signor Englaro, del suo efficace contributo per vincere questa battaglia, pronti a instaurare un dibattito aperto sull’eutanasia sia in Italia che oltre tutte le frontiere.
    Con il nostro più cordiale rispetto,
    Paul e Danièle.

    RispondiElimina

Follow Us

VATICANO & GAY

PROCESSI e INFORMAZIONE

Alex Zanotelli nel suo invito alla disobbedienza civile sulle norme del "Pacchetto sicurezza"

© L'Informazione di Saro Visicaro All rights reserved | Theme Designed by Blogger Templates